E’ la notte tra il 28 e il 29 di giugno, c’è un cerchio di musicisti, ci sono i tamburelli e il ritmo mi è familiare, ma c’è un fuoco e fa freddo e dov’è la chiesetta di San Paolo?
Mi trovo nella parte opposta dell’emisfero, non sono in Italia né tantomeno a Galatina, ma allora perché i tamburelli, la musica della mia terra, il mio dialetto, e questa energia vibrante, forte, magica quasi quanto quella che si respira nelle ronde galatinesi durante la festa di San Pietro e Paolo? Cosa succede?
Mi piace definirli così i miei amici argentini di origine italiana (e non solo) che da alcuni anni nutrono una forte passione per la musica popolare del Sud Italia, la quale è divenuta uno strumento che permette loro di affermare la propria identità italiana all’interno del mosaico di culture che caratterizzano la città di Buenos Aires.
Era il compleanno della mia amica Veronica, un’argentina, di origine campana e calabrese, salentina di adozione. Veronica è un po’ la pioniera di questo movimento di riproposta della musica popolare del sud Italia in Argentina con il suo gruppo Musicale Madonna Nera, e forse non a caso è nata nella Notte tra il 28 e 29 giugno, notte in cui secondo la tradizione, le donne affette dal morso del ragno, si recavano a Galatina a chiedere la grazia a San Paolo.
Quella della “fogata” nella stessa notte, sembra essere una tradizione tutta argentina, dovuta all’inizio della stagione invernale, ma il calore oltre che nel fuoco era negli animi delle persone che hanno partecipato a questo incontro, persone che non avevano mai ascoltato questa musica, e che si sono lasciate contagiare dal ritmo, vivendo con gioia questo il momento di festa.